Immigrazione e Calcio, l’avventura della Palestra Itália

Vincenzo Fratta, con il supporto di materiale multimediale, parlerà non solo di calcio, ma anche di immigrazione, di integrazione, di come, in tempi non troppo lontani, gli italiani si sono trovati dall’altro lato del campo, quello dei migranti. Parlerà di riscatto, di orgoglio, di rinascita. La storia del Palmeiras e della "Palestra Itália", in fondo, è tutto questo.

Giovedì  19  Novembre 2015  ore 20:30

presso l'Auditorium della scuola "San Francesco d'Assisi”
Piazza Francesco Borgoncini Duca, 5  Roma
(zona  S. Pietro - Gregorio VII)



L'incontro sarà preceduto da uno “spuntino antifame” a base di “Salpicão de Frango” e dolcetti brasiliani.

BrasilVivo - Associazione di cultura brasiliana e corsi di lingua portoghese

INFO: Tel. 366 45 49 003 - email: info@brasilvivo.it



Per scoprire come è nato veramente il "futebol brasileiro" bisogna tornare indietro nel tempo, alla fine dell’Ottocento, quando moltissimi italiani emigrarono in Brasile per andare a lavorare nelle piantagioni di caffè dello Stato di San Paolo e di Minas Gerais.
La vita nelle fazendas è durissima, e gli italiani sono trattati come cittadini di seconda categoria. Quattro di loro, appassionati di calcio e stanchi di una vita fatta solo di fatica e privazioni, Luigi Cervo, Vincenzo Ragognetti, Ezequiel Simone e Luigi Emmanuele Marzo, decidono di pubblicare un annuncio sul giornale italiano di San Paolo, "Il Fanfulla", per reclutare calciatori da riunire in una squadra di calcio tutta italiana.


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Attorno alla squadra di dilettanti che nasce il 26 agosto 1914 con il nome di "Sociedade Esportiva Palestra Itália" si stringe tutta la comunità degli immigrati italiani e, una volta ottenuto il riconoscimento ufficiale delle autorità sportive brasiliane, il "Palestra Itália" diventa anche il simbolo di un riscatto sociale tanto atteso. Raccoglie subito consensi, vince molte partite e molti titoli nazionali. Heitor Marcelino Domingues, goleador di gran classe e Bianco Spartaco Gambini, il capitano, la guidano con passione verso traguardi sempre più alti.
Nel 1942, però, a seguito della dichiarazione di guerra del Brasile ai paesi dell’Asse, Germania, Italia e Giappone, la squadra è costretta a cambiare il nome in Palmeiras e a perdere l’accento italiano.
La storica ascesa del team resterà impressa a lungo nella mente e nei cuori dei tifosi italiani in Brasile ma è poco conosciuta in Italia. Una storia ricca di aneddoti curiosi, raccontata con dovizia di particolari e di immagini d’epoca in un libro interessante e divertente sia per l’appassionato di calcio che per quello di storia sociale.


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